Materne e nidi comunali hanno aderito alla manifestazione promossa dal "Coordinamento Genitori 23 febbraio "
Paola Dioni: «Con i tagli imposti dalla Gelmini è impossibile garantire anche i servizi essenziali»
Chiedono qualità e continuità i rappresentanti del Coordinamento dei genitori delle scuole materne e dei nidi comunali, nato a seguito dell'emergenza verificatesi nel mese di febbraio per il blocco delle assunzioni determinato dall'uscita dal patto di stabilità.
«Non siamo soddisfatti della determinazione provvisoria varata a febbraio dal dirigente delle scuole materne, perché garantisce solo supplenze giornaliere ed è pertanto inadatta a coprire periodi più lunghi come quelli delle maternità - spiega la portavoce Paola Dioni -. I nostri figli hanno diritto di avere delle figure di riferimento costanti, importantissime in una fase così delicata della loro crescita».
Mauro Tonolini, portavoce dei nidi comunali, rincara la dose: «Per quanto riguarda i nidi, la determinazione non è ancora neppure stata protocollata e firmata, in sostanza ad oggi è solo una bozza. L'assessore Giorgio Maione, in occasione dell'incontro avvenuto in Loggia lo scorso 12 febbraio, aveva dichiarato che per gli asili l'emergenza non sussisteva, perché l'organico era addirittura in esubero. Ebbene, se questo è vero, ci deve spiegare come mai, subito dopo San Faustino, in soli tre giorni le insegnanti hanno effettuato ben 40 ore di straordinarie per coprire le assenze. La verità è che si procede a tentoni, tamponando le assenze e puntando sui bambini malati».
Le notizie sul patto di stabilità rincuorano i genitori, ma il Coordinamento tiene a ribadire che continuerà a monitorare la situazione giorno per giorno e a vigilare sulla qualità del percorso formativo. Ed è in quest'ottica che l'organo di rappresentanza dei genitori ha deciso di aderire attivamente al «Coordinamento scuole bresciane 23 febbraio» e di partecipare alla manifestazione in programma sabato in piazza Mercato.
«I nostri bambini cresceranno e saranno direttamente toccati dalla disastrosa situazione della scuola pubblica - spiega ancora Paola Dioni.- Con i tagli imposti dal ministro Mariastella Gelmini e i crediti mai onorati, oggi è impossibile garantire anche solo i servizi essenziali. La Gelmini vuole che si parli del nucleare in classe, ma andando avanti così sarà proprio la scuola a essere devastata come se fosse scoppiata una bomba atomica».
mercoledì 3 marzo 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento